Nome: Hector
Cognome: Canteros
Data di nascita: 15/03/1989
Luogo di nascita: Buenos Aires (Argentina)
Ruolo: centrocampista centrale
Squadra: Velez Sarsfield
Altezza: 176 cm
Peso: 74 kg
La premessa è doverosa: il Velez è la squadra più forte,
qualitativamente parlando, dell'Argentina, aiutato anche dal fatto che
il Boca Juniors è tornato grande da poco, il Racing deve ancora decidere
cosa farà da grande ed il Lanus - alla fine - paga sempre un po' di
inesperienza dovuta all'età media della rosa.
Detto questo, dobbiamo anche specificare che il Fortìn è una
squadra che da anni frequenta i quartieria lti e l'elìte del calcio
sudamericano, dato che nelle sue fila ci hanno giocato - o ci giocano
tutto'ora - degli elementi che ti vincono da soli una partita. Solo
l'estate scorsa a Liniers si sono liberati, in un colpo solo, di tre cardini dello scacchiere tattico del Tigre Ricardo
Gareca; sono partiti infatti Santiago Silva prima, Maxi Moralez poi, ed
infine Ricardo Alvarez, tutti sbarcati in Italia ad arricchire la
nostra Serie A.
Ma ci sono alcuni singoli a cui Gareca non ha voluto rinunciare, e in
particolare due: il primo è la mezz'ala Augusto Fernandez, mentre il
secondo - il più seguito ed apprezzato - risponde al nome di Hector Canteros. Conosciamolo: nato a Buenos Aires il 15 marzo del 1989, Canteros è forse il più talentuoso prodotto del vivaio Fortineros degli
ultimi dieci anni. Per parlare del suo esordio dobbiamo tornare al
Clausura 2009, quando il tecnico di allora - Hugo Tocalli - lo fa
esordire nel match contro l'Independiente all'età di 19 anni, 10 mesi e
24 giorni; contro il Rojo, Hector sfodera subito quantità e
personalità, facendo vedere le sue qualità che nelle giovanili lo
avevano consacrato nel ruolo di trequartista. Già, perchè solo in
seguito Canteros ha arretrato il raggio d'azione, sistemandosi nel cuore
della mediana a creare gioco con tanto dinamismo, mentr eprima
dispensava assist alle punte storcendo il naso quando gli si chiedeva di
ripiegare. Con l'avanzare dell'età però arriva anche la maturità
calcistica, e le sue presenze aumentano col passare dei mesi. Con le sue
prestazioni in netta crescita, arriva anche il primo gol da
professionista, segnato in una giornata sportivamente triste (sconfitta
casalinga con il Quilmes) ma che dà tanta sodisfazione al ragazzo. Nello
scorso Apertura arriva anche la seconda segnatura in carriera,
contro il Lanus nella trasferta vittoriosa della fortaleza e a lui si
interessa anche il selezionatore dell'Albiceleste, Alejandro Sabella. Il Pachorra lo
convoca nella nazionale formata da soli elementi che militano in
patria, e lui gioca le due amichevoli contro il Brasile nel 2011,
entrambe da titolare. Nell'ultimo anno si è parlato di lui anche in
chiave mercato, dato che Fiorentina e Benfica si sono interessate a lui e
hanno effettuato più di qualche sondaggio per un'eventuale operazione.
Il Tito ha alcune qualità che lo rendono un giocatore
indispensabile per il proprio tecnico. L'intelligenza tattica che mette
in campo abbinata ad una rapidità di esecuzione esemplare, fanno di lui
un centrocampista imprevedibile e sempre da controllare. Molto bravo a
dinterpretare la fase d'attacco, sta migliorando molto in fase difensiva
e nell'abnegazione, dato che non è raro vederlo disimpegnarsi anche da
mezz'ala. In effetti il centrocampo a tre è il suo habitat, perchè con
la velocità con cui legge le situazioni riesce ad innescare i compagni
sia in verticale sia in orizzontale sulle fasce, creando spesso la
superiorità. Dopo la doppia sfida contro la Seleçao, ha ricevuto
personalmente i complimenti di Ronaldinho per il suo modo di giocare, e
dopo questo episodio ha dichiarato che per arrivare a certi livelli è
stata determinante la forza di volontà che in passato gli ha permesso di
superare le difficoltà che il suo quartiere gli metteva di fronte ogni
giorno.
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