venerdì 21 settembre 2012

Hector Canteros: 1989 - Argentina



Nome: Hector
Cognome: Canteros
Data di nascita: 15/03/1989
Luogo di nascita: Buenos Aires (Argentina)
Ruolo: centrocampista centrale
Squadra: Velez Sarsfield
Altezza: 176 cm
Peso: 74 kg
La premessa è doverosa: il Velez è la squadra più forte, qualitativamente parlando, dell'Argentina, aiutato anche dal fatto che il Boca Juniors è tornato grande da poco, il Racing deve ancora decidere cosa farà da grande ed il Lanus - alla fine - paga sempre un po' di inesperienza dovuta all'età media della rosa.
Detto questo, dobbiamo anche specificare che il Fortìn è una squadra che da anni frequenta i quartieria lti e l'elìte del calcio sudamericano, dato che nelle sue fila ci hanno giocato - o ci giocano tutto'ora - degli elementi che ti vincono da soli una partita. Solo l'estate scorsa a Liniers si sono liberati, in un colpo solo, di tre cardini dello scacchiere tattico del Tigre Ricardo Gareca; sono partiti infatti Santiago Silva prima, Maxi Moralez poi, ed infine Ricardo Alvarez, tutti sbarcati in Italia ad arricchire la nostra Serie A.
Ma ci sono alcuni singoli a cui Gareca non ha voluto rinunciare, e in particolare due: il primo è la mezz'ala Augusto Fernandez, mentre il secondo - il più seguito ed apprezzato - risponde al nome di Hector Canteros. Conosciamolo: nato a Buenos Aires il 15 marzo del 1989, Canteros è forse il più talentuoso prodotto del vivaio Fortineros degli ultimi dieci anni. Per parlare del suo esordio dobbiamo tornare al Clausura 2009, quando il tecnico di allora - Hugo Tocalli - lo fa esordire nel match contro l'Independiente all'età di 19 anni, 10 mesi e 24 giorni; contro il Rojo, Hector sfodera subito quantità e personalità, facendo vedere le sue qualità che nelle giovanili lo avevano consacrato nel ruolo di trequartista. Già, perchè solo in seguito Canteros ha arretrato il raggio d'azione, sistemandosi nel cuore della mediana a creare gioco con tanto dinamismo, mentr eprima dispensava assist alle punte storcendo il naso quando gli si chiedeva di ripiegare. Con l'avanzare dell'età però arriva anche la maturità calcistica, e le sue presenze aumentano col passare dei mesi. Con le sue prestazioni in netta crescita, arriva anche il primo gol da professionista, segnato in una giornata sportivamente triste (sconfitta casalinga con il Quilmes) ma che dà tanta sodisfazione al ragazzo. Nello scorso Apertura arriva anche la seconda segnatura in carriera, contro il Lanus nella trasferta vittoriosa della fortaleza e a lui si interessa anche il selezionatore dell'Albiceleste, Alejandro Sabella. Il Pachorra lo convoca nella nazionale formata da soli elementi che militano in patria, e lui gioca le due amichevoli contro il Brasile nel 2011, entrambe da titolare. Nell'ultimo anno si è parlato di lui anche in chiave mercato, dato che Fiorentina e Benfica si sono interessate a lui e hanno effettuato più di qualche sondaggio per un'eventuale operazione.
Il Tito ha alcune qualità che lo rendono un giocatore indispensabile per il proprio tecnico. L'intelligenza tattica che mette in campo abbinata ad una rapidità di esecuzione esemplare, fanno di lui un centrocampista imprevedibile e sempre da controllare. Molto bravo a dinterpretare la fase d'attacco, sta migliorando molto in fase difensiva e nell'abnegazione, dato che non è raro vederlo disimpegnarsi anche da mezz'ala. In effetti il centrocampo a tre è il suo habitat, perchè con la velocità con cui legge le situazioni riesce ad innescare i compagni sia in verticale sia in orizzontale sulle fasce, creando spesso la superiorità. Dopo la doppia sfida contro la Seleçao, ha ricevuto personalmente i complimenti di Ronaldinho per il suo modo di giocare, e dopo questo episodio ha dichiarato che per arrivare a certi livelli è stata determinante la forza di volontà che in passato gli ha permesso di superare le difficoltà che il suo quartiere gli metteva di fronte ogni giorno.

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