venerdì 14 settembre 2012

Jorge Bazan, la freccia ‘inca’ che piace alle grandi



Callao, barrio Bocanegra. Un ragazzino di otto anni dribbla avversari come birilli nel corso di un torneo giovanile davanti a decine di osservatori, che da quelle parti passano spesso perchè si possono fiutare ottimi affari a cifre irrisorie. Questo piccoletto si chiama Jorge Bazàn, è nato il 23 marzo del 1991 e le sue capacità lo portano quel giorno a conquistarsi il posto in una delle Accademie più prestigiose del Perù, la Esther Grande de Benthin, dove approda con grandi aspettative da parte degli addetti ai lavori e soprattutto assieme al suo amico Luis Advincula.
Ancora non sa, Bazàn, che sarà Benthin la catapulta verso il professionismo; lo nota infatti un emissario dell’Alianza Lima, club da sempre sensibile al movimento giovanile in Perù, e lo porta subito nelle sue giovanili dove tutti gli allenatori che lo schierano gli assegnano un ruolo particolarmente esaltante per le sue capacità. Bazàn infatti viene spesso utilizzato esterno largo a sinistra, per sfruttare al meglio il suo scatto e la sua velocità, unite ad una rapidità che lo porta quasi sempre a vincere l’uno contro uno con l’avversario e – di conseguenza – creare spesso la superiorità numerica.


Il suo idolo? Indiscutibilmente Arjen Robben, il miglior interprete nel suo ruolo. Nel 2009 è proprio il Real Madrid che gli offre uno stage di un mese dove Jorge si allena a stretto contatto con l’olandese. e al rientro comincia ad entrare in pianta stabile in prima squadra. Anche con la nazionale andìna Bazàn si destreggia bene e riesce a mettere insieme alcune presenze in tutte le varie categorie.

Il suo esordio in Descentralizado arriva il 13 febbraio 2010, grazie ad uno dei suoi mentori, il tecnico Gustavo Costas. Contro l’Union Comercio finisce 4-1, e Bazàn trova anche il suo primo gol da professionista. I suoi compagni lo definiscono un “Farfàn mancino“, per la capacità che ha di tenere in apprensione le difese avversarie, per il gruppo di impresari che lo rappresenta è “uno dei talenti più cristallini del Perù calcistico”. Non mancano le offerte: in primo piano Portogallo e Olanda, da sempre snesibili ai talenti di queste latitudini.
Lui però è un ragazzo umile, anche se è consapevole che dopo Andrè Carrillo, Paolo Hurtado e Cristopher Soto, la nuova estrella blanquyazules è proprio lui.

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