Nell’ Internacional di Porto Alegre, uno dei club più vincenti degli
ultimi anni in Sudamerica, si stanno mettendo in mostra alcuni talenti
molto interessanti; uno di loro Leandro Damiao, ha addirittura esordito
pochi giorni fa nella Seleçao mentre un altro, Oscar, ha dato
spettacolo in Copa Libertadores.
Oltre a loro però, c’è un ragazzino classe 1991 che promette bene
tanto da essere accostato a mostri sacri come Aldaìr e Lucio. Si chiama
Juan, professione (ovviamente) difensore centrale nel club rosso di
Porto Alegre.
GLI INIZI - Nato il 10 giugno 1991 a Belo Horizonte,
Juan entra a far parte delle giovanili dell’ Internacionàl da
ragazzino, ad appena 16 anni, dopo aver iniziato a giocare a futsal (come
molti brasiliani) e a calcio in alcuni club del suo paese. Poi arriva
il classico treno che passa una volta sola nella vita e il ragazzo non
lo perde; è il 2007 quando Juan inizia a far parlare di sè.
RIFERIMENTO - Con il suo comportamento ed il suo
modo di giocare autoritario, il giovane difensore diventa uno dei punti
di riferimento per la squadra giovanile di Porto Alegre ed ecco che,
di conseguenza, arrivano i titoli a livello di squadra e la gioia della
prima convocazione nella Seleçao dei “piccoli”. Ad inizio 2008 arriva
l’esordio con la Sub’18, ma Juan riesce appena ad assaggiarla che
subito viene chiamato in Sub’19 prima e, ad inizio 2010, arriva la
Sub’20 di Ney Franco.
SUDAMERICANO DA FAVOLA – A gennaio 2011 Juan entra a
fare parte del gruppo che parte per il Perù; ad aspettarlo c’è il
Sudamericano Sub’20, torneo che mette in palio tre posti per le
Olimpiadi di Londra, ed il Brasile, nemmeno a dirlo, trionfa ed alza il
trofeo. Il brasiliano gioca tutti gli otto match, prende un’
ammonizione e, nel concitatissimo incontro con l’Argentina, si fa
cacciare dall’arbitro per un eccesso di agonismo. La cosa più
importante però è che il Brasile vince il titolo e lui, con il suo
numero 4 sulle spalle, può festeggiare.
CARATTERISTICHE – Con i suoi 185 centimetri, Juan è
un difensore fisico ma molto esplosivo nei movimenti. Nonostante la
giovane età, ha un buon senso della posizione, dote per la quale si
faceva notare ai tempi dell’Internacional B, e non disdegna qualche
folata offensiva. Deve limare ancora qualche aspetto del suo carattere,
ma in prospettiva potrebbe diventare un uomo mercato.
Nel 2010 Celso Roth, direttore tecnico della prima squadra, decide di
farlo salire di categoria e lo fa esordire nel Gauchao 2010. Il
giocatore convince e si merita la conferma per il Brasileirao; nel 2010
il suo score recita 17 presenze, 0 reti ed 8 ammonizioni. Quest’anno
potrebbe ritagliarsi uno spazio importante al fianco dei più esperti
Bolivar, Indio, Eller e Sorondo.
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