venerdì 21 settembre 2012

Leandro Castan: 1986 - Brasile



Nome: Leandro
Cognome: Castan da Silva
Data di nascita: 5/11/1986
Luogo di nascita: Jaù, San Paolo (Brasile)
Squadra: Corinthians
Ruolo: difensore centrale
Altezza: 186 cm
Peso: 81 kg
"Balotelli? E' bravo, ma io lo vorrei far marcare mezz'ora da Leandro Castan". Tite, il tecnico del Corinthians, non ha dubbi: pur riconoscendo il valore assoluto di Supermario, un difensore arcigno e con la garra sudamericana potrebbe tenerlo a bada. "E' un animale in marcatura - sostiene Tite ai microfono di Globo Esporte in una recente intervista - e non capisco come nessuno si accorga di lui. Intanto me lo tengo stretto". Per poco, mister, perchè Leandro Castan al 99% sarà una delle colonne della prossima Roma zemaniana dove si sistemerà nel cuore della retroguardia come zagueiro, un ruolo che il "nuovo Lucio" ha ricoperto da sempre.
Nato nel novembre del 1986, Leandro Castan da Silva viene dato alla luce a Jaù, piccolo centro della periferia agricola di San Paolo. Di lui parlano tutti bene, nonostante a pelle possa dare l'impressione di uno ruvido anche fuori dal campo. I tecnici delle giovanili lo aiutano molto anche nella vita extracalcistica, dato che la situazione familiare non è semplice e di soldi ne circolano pochi, ma è calcisticamente che Castan si fa notare per ciò che è. Personaggio chiuso, in campo si trasforma: a 8 anni è fisicamente molto più sviluppato dei coetanei e si piazza subito in mezzo alla difesa a fermare le scorribande avversarie. L'altezza, nei bambini, di solito è penalizzante quando si parla di equilibrio e scioltezza, invece per questo ragazzino così non è: con i piedi esce in maniera elegante dall'area, mostrando dei buoni fondamentali soprattutto con il piede destro, mentre in acrobazia non ne molla una. A 14 anni gli emissari dell'Atletico Mineiro lo portano a Belo Horizonte, club con il quale gioca in prima squadra (dopo aver completato la trafila delle giovanili) dal 2005 al 2007. A metà 2007 arriva l'opportunità di una vita, quella europea, ma a farsi sentire non sono squadre di campionati maggiori bensì la super potenza svedese. A luglio Leandro Castan firma con l'Helsingborg, ma la sua avventura in Scandinavia si conclude dopo una sola stagione, molto buona (33 presenze e 4 reti), ma impossibile da continuare. Abituarsi alle abitudini ed al clima svedese per chi viene dal Brasile è come chiedere un indicazione stradale ad un cieco: una sfida persa in partenza. Per il ritorno a casa si sceglie la provincia, e così arriva la firma con il Gremio Baruerì che riesce a tenerlo una sola stagione prima di cederlo definitivamente, a gennaio del 2010, al Timào con il quale ha vinto l'ultimo Brasileirao ed un Trofeo Ousmar Santos, mentre il risultato migliore nel Paulistao è stato il secondo posto del 2011.
Centrale molto fisico e potente, Leandro Castan fa della sua muscolatura e della sua grinta i punti di forza del suo gioco. Molti lo paragonano a Lucio, e non a torto, perchè se è vero che l'interista è molto più elegante ed aggraziato quando si muove, è altrettanto giusto far notare con che tecnica Castan abbina potenza e tecnica. Non è raro vederlo uscire palla al piede per avviare un'azione dalle retrovie, e forse è proprio questo che ha attirato un intenditore come Walter Sabatini. Nella Roma di Zeman tutti devono dare del "tu" al pallone, e "o novo Lucio" indubbiamente possiede questa caratteristica. Inoltre è pericolosissimo nel gioco aereo, e a testimoniarlo sono i 4 o 5 gol puntualmente segnalati nel suo score stagionale. Nella sua carriera c'è anche un riconoscimento personale: il Trofeo Meza Redonda 2011, assegnato da un TV di San Paolo all'atleta stagionale dell'anno.

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