Nome: Mathias Nicolas
Cognome: Abero Villàn
Soprannome: El Gordo
Data di nascita: 9/04/1990
Luogo di nascita: Montevideo (Uruguay)
Ruolo: laterale sinistro
Squadra: Nacional Montevideo
Altezza: 184 cm
Peso: 82 kg
Crescere in mezzo ad una nidiata di presunti campioncini in ascesa o di talenti cristallini coccolati dalla critica 365 giorni l'anno non dev'essere facile. Il Nacional Montevideo lancia ogni anno decine di ragazzi nel futbol professionistico, nella speranza che in mezzo ci sia quello "buono", che possa attrarre le sirene degli scout di club europei importanti per riuscire a rimpolpare le sempre più povere casse societarie. In questi anni, in cui il Bolso ha vinto parecchio confrmandosi come la realtà più forte d'Uruguay, parecchi prospetti si sono affacciati o stanno per farlo verso il Vecchio Continente, e sono molto più di quanto si pensi dato che tra i più conosciuti si sono inseriti anche alcuni ragazzi che in patria non venivano considerati come possibili craque, ma solo buono gregari.
"Se avesse nei piedi tutto quello che ha cervello e nel carattere, questo ragazzo non potremmo mai tenerlo". A
pronunciare una frase tanto rimarcata è Juan Ramòn Carrasco, che tra un
Gaston Ramirez ed un Gonzalo Bueno stravedeva per Mathias Abero. Il
ragazzo di Montevideo, nato nell'aprile del 1990 nel Barrio de Punta Carretas dove
spopola il colore viola del Defensor Sporting, è uno di quei giocatori
che si vedono poco ma si sentono molto. Moltissimo. Nel 1995 il suo
"fisichino" è già in fase di sviluppo rispetto agli altri coetanei, ed
il Nacional invita il padre del ragazzo ad affidarglielo nella scuola
calcio, dove Abero mette in mostra abilità evidenti nel gioco d'attacco e
nel fiuto per il gol. Le reti contro i ragazzini di 6 o 7 anni non si
contano, addirittura ne segna 12 (!!!) in un solo mini-incontro ad un
torneo amichevole facendo storcere il naso agli spettatori che si
aspettavano più "leggerezza" da parte dell'allenatore del Bolso. A quell'età, l'ultima cosa è il risultato, ma Mathias prosegue il suo cammino a suon di gol fino alla Septima Division dove - oltre a cucirsi addosso il soprannome "Gordo"
a causa delle sue "forme" arrotondate - viene reinventato laterale
sinistro ed all'occorrenza terzino da uno staff tecnico che, su ordine
della società, ha il compito di insegnare ai ragazzi a interpretare più
ruoli. Abero gioca, lo fa bene e sul finire della stagione 2008/09
arriva il suo esordio in Primera; le capacità ci sono, così
Carrasco - allora tecnico della prima squadra - lo manda al Racing in
cerca di minutaggio. Con il suo nuovo club arrivano due buone stagioni
condìte da 31 presenze ed una rete, che gli permettono di riguadagnarsi
la tanto sognata chiamata alla base. A giugno del 2011 Abero è in campo,
da titolare, con il Nacional nella preparazione verso l'Apertura guidato
da Marcelo Gallardo che ne fa una mezz'ala specializzata nelle
incursioni non dimenticando che, con una duttilità tale, all'occorrenza
lo può schierare come terzino. Abero è titolare, e oggi sogna l'Europa
dove Lazio, Udinese e Parma lo seguono con interesse.
Ma che caratteristiche ha questo ragazzo che piace tanto in Italia? Mancino naturale, stupisce appunto per la facilità con cui si disimpegna su tutto il fronte mancino del campo. Sul terreno di gioco non lesina corsa e propositività, ed è migliorato esponenzialmente anche nella fase realizzativa. E' diventato uno degli idoli della Banda del Parque, celeberrima barra del Nacional, perchè in ogni gara spende fino all'ultima goccia di sudore per la maglia e, fuori dal campo, frequenta i tifosi con i quali si ferma spesso a parlare a fine allenamento. Possiede una buona tecnica abbinata ad un fisico importante e massiccio, oltre ad una capacità di calcio notevole che ne fa un elemento valido in entrambe le fasi.
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