venerdì 21 settembre 2012

Matias Sarulyte: 1989 - Argentina



Nome: Matìas
Cognome: Sarulyte
Data di nascita: 13/03/1989
Luogo di nascita: Colòn (Argentina)
Squadra: Estudiantes de La Plata
Ruolo: difensore centrale
Altezza: 191 cm
Peso: 88 kg

Basta fare una rassegna stampa giornaliera su tutti i maggiori quotidiani argentini per capire come l'ambiente, da un anno e mezzo ad oggi, si scagli contro l'Estudiantes reo, secondo molti, di non raggiungere più certi traguardi a causa dell'età media della sua rosa. D'altra parte, la società risponde che finchè la vecchia guardia sarà composta da gente come Juan Sebastian Veròn o dalla Gata Gastòn Fernandez, il problema non sussiste e anzi, sono i tecnici susseguitisi sulla panchina del Pincha nel dopo-Sabella a non aver mai trovato il bandolo della matassa. Dov'è la verità? Di solito, sempre nel mezzo. Infatti anche due della vecchia guardia come Germàn Re e Leandro Desabato sono importantissimi nell'economia di squadra, sia per l'esperienza trasmessa alla truppa, sia perchè sono chiamati a sgrezzare uno dei giovani difensori argentini più considerati nel panorama giovanile.


In realtà, Matìas Sarulyte non è giovanissimo - almeno non per i canoni standard sudamericani - ma con i suoi 23 appena compiuti si può dire che sia un centrale ormai formato. Il suo idolo è proprio il Chavo, Leandro Desabato, dal quale - per sua stessa ammissione - cerca di carpire quante più malizie possibili per diventare uno dei punti forti dell'Estudiantes. Classe 1989, Sarulyte nasce il 13 marzo a Colòn, paesino nei dintorni di Buenos Aires composto da poco più di ventimila anime. Giovanissimo, entra a fare parte del vivaio Pincharratas e, grazie al suo fisico sviluppato fin dalla tenera età, viene piazzato in attacco salvo poi retrocedere col passare degli anni. Prima a centrocampo, poi definitivamente in difesa. Dove si consacra, perchè da perno della squadra riserve Sarulyte sfodera delle buone prove che convincono l'allora allenatore della prima squadra, Leonardo Astrada, a farlo esordire sul finire dell'Apertura 2008, a 19 anni. Un giorno funesto per la squadra, che incassa cinque gol alla Paternàl dall'Argentinos Juniors, ma da ricordare per Matìas che dalla settimana successiva inizia ad allenarsi con i grandi, studiando i movimenti di quei personaggi che aveva potuto ammirare solo dalla tribuna e che tanto sognava di affiancare. Il Clausura 2009 è avaro di soddisfazioni, complice un fastidioso infortunio alla caviglia che gli fa mettere insieme solo due presenze e, nella successiva stagione (Apertura 2009 - Clausura 2010), Sarulyte non riesce ad imporsi, perchè i suoi limiti fisici gli consentono solo di fare qualche apparizione con le giovanili. Successivamente, sempre a causa del vecchio infortunio, Matìas gioca in una stagione completa solo quattro gare, ma segna due reti; entrambe nel Clausura 2011, perchè la gioia del primo gol arriva il 2 giugno con un colpo di testa all'Huracan mentre la seconda rete è realizzata ad una vittima illustre, il River Plate, solo dieci giorni dopo. Col tempo, la cavilgia sembra aver recuperato molto bene, infatti il ragazzo scende in campo sette volte nello scorso Apertura (sei delle quali da titolare) e in questo semestre, complici i vari problemi fisici e disciplinari degli altri interpreti del ruolo, ha la titolarità quasi garantita e ha trovato nuovamente la via del gol, nel match vinto contro il Lanus.

Sarulyte è un difensore che agisce centralmente. Longilineo, fa della duttilità una delle qualità migliori, sistemandosi come centrale (destro o sinistro, è indifferente) di una difesa a quattro oppure, senza differenza, agisce anche come marcatore centrale di un trio difensivo, ruolo che sta ricoprendo in questi ultimi tempi. Fisicamente ben formato, distribuisce 88 chilogrammi su fisico di ben 191 centimetri che ne fanno un bravissimo colpitore di testa e ne tracciano anche la sua pericolosità nelle sortite offensive su corner o punizioni a favore. Pecca un po' nell'uno contro uno, ma sotto la sapiente mano di Alejandro Sabella è migliorato molto anche sotto questo aspetto e considerata l'età non è escluso che possa ulteriormente migliorare. Destro naturale, sa disimpegnarsi discretamente anche con il sinistro e non è così raro vederlo impostare l'azione dalla difesa, soprattutto quando davanti ha la fortuna di trovarsi giocatori come Veròn o Rodrigo Braña che hanno la capacità di coinvolgere tutti gli effettivi nel possesso palla di squadra. La sua più grande emozione? Il primo gol, senza dubbio, ma anche la conquista della Copa Libertadores del 2009 che il Pincha vinse in finale schiantando il Cruzeiro.

Nessun commento:

Posta un commento