martedì 24 dicembre 2013

L'India si rifà il look: sponsor e incentivi per riformare il calcio. Così è nata la I-League


Anche uno dei paesi asiatici più in via di sviluppo sta scoprendo il calcio. L'India, che da secoli riceve ormai una certa impronta inglese - nemmeno tanto disprezzata - per via di questioni politiche, negli ultimi anni ha fatto parlare di sè grazie al suo rinnovato movimento..


Perchè? Perchè, inspiegabilmente, attira una quantità innumerevole di sponsor. Farsi largo nel paese del cricket non è comunque stato facile, infatti - come premesso - è da pochi anni che la federazione indiana è riuscita a rilanciare uno sport praticato da poche persone, per di più ad un livello molto amatoriale. Fino al 2007, l'ormai defunta National Football League non aveva mai compiuto mezzo passo in avanti per migliorarsi, tanto che dalla sua fondazione - nel 2006 - nessuno si era mai premurato di portare in India qualche tecnico straniero in grado di sgrezzare un potenziale non grandissimo, ma che può contare su un paese molto popolato, dove trovare qualche buon atleta è possibile.

Eppure, già allora colossi come la Philips e la Coca Cola avevano subodorato l'affare. Presenti già sul territorio come marchi sponsor del cricket, le due multinazionali si ritirarono nel 2000 quando capirono che non ci sarebbero stati miglioramenti in tempi brevi, salvo poi tornare sui proprio passi quando la federazione decise finalmente di abbattere il vecchio (in questo caso la NFL) per ricostruire qualcosa da zero.
Nel 2007 si prese dunque la decisione di rilanciare la lega nazionale. Il nuovo torneo è stato rinominato  I-League. Alla stagione inaugurale sono state ammesse le otto squadre della NFL, più le due formazioni che avevano ottenuto la promozione nella vecchia Second Division. Diversamente da nuove leghe di altre nazioni (si pensi alla A-League australiana), le squadre sono rimaste, quindi, pressoché invariate. La AIFF ha puntato al rilancio attraverso una nuova denominazione, il cambiamento di alcune regole e incentivi ai club. Per la prima volta si è stabilito che le squadre possono tesserare quattro giocatori stranieri, anche se soltanto in tre possono essere in campo contemporaneamente. Inoltre, sono stati stanziati diversi sussidi in denaro ai club, per incentivarli a sviluppare i vivai e a migliore lo staff tecnico. Per incoraggiare la presenza di spettatori e per aiutare ulteriormente le squadre dal punto di vista economico, il costo di affitto degli stadi è stato abbassato e il 90% degli incassi partita rimane nelle casse della società di casa. Il premio per i vincitori del campionato ed i secondi classificati è superiore rispetto al passato.

Vista del Salt Lake Stadium
Calcutta è la città più rappresentata sul campo (tanto che - parallelamente al campionato - si gioca anche la Calcutta Premier Division, dove sono ammesse solo squadre della metropoli), con ben quattro compagini a dividersi il Salt Lake Stadium, grosso impianto situato nella periferia est della città che può contenere 120 mila persone. Ovviamente, anche se si sta cercando di migliorare col tempo, il livello delle infrastrutture è davvero pessimo; i campi perennemente rovinati penalizzano la tecnica dei molti stranieri arrivati qui a rimpolpare il proprio conto in banca, ed i lavori non sempre vengono eseguiti a regola d'arte. Nel piccolo paese di Bekal, qualche giorno fa, una tribuna dello stadio locale è crollata la sera dell'inaugurazione, fortunatamente non ferendo nessuno, ma provocando una grande paura tra le migliaia di persone presenti all'evento.

Il bomber nigeriano Okolie (Churchill Brothers)
Sono proprio di Calcutta le due squadre più tifate in  India: gli East Bengal e il Mohun Bagan, che hanno vinto parecchi titoli nella NFL (e danno alla nazionale parecchi giocatori), per ora non sono ancora riusciti ad imporsi con il nuovo formato, ma la rivalità tra le due compagini è talmente accesa da paralizzare Calcutta ogni volta che il calendario (fittissimo) riserva il derby. Per conoscere chi ha fatto la voce grossa però bisogna trasferirsi qualche chilometro più a nord, dove tre delle quattro società di Goa si sono spartite le sei edizioni di I-League andate in archivio (tre vittorie per il Dempo, due per i Churchill Brothers, una per il Salgaocar). Tra le loro fila militano due degli stranieri più importanti in India, che fanno parte della folta colonia nigeriana presente sul territorio e ha letteralmente fatto razzia nelle classifiche dei marcatori. Odafe Okolie, che milita nei Churchill Brothers, si è aggiudicato le prime tre segnando la bellezza di 68 gol totali, e in seguito è stato il momento di Ranty Martins, arrivato dagli Enugu Rangers e subito campione con il Dempo, prima di trasferirsi a Calcutto lo scorso anno per giocare con la maglia dei Prayag United

Sunil Chhetri, idolo locale
L'ultimo capitolo lo merita la capolista, che si chiama Bengaluru FC e prende il nome da uno dei dipartimenti più numerosi dell'intera nazione (poco più di otto milioni di abitanti). Fondata nel gennaio 2013 da alcuni dirigenti dimissionari dei Mumbai Tigers, squadra nata l'anno prima per diventare un riferimento per tutti, poi clamorosamente scivolata in seconda divisione. Il Bengaluru ha offerto garanzie economiche importanti- mettendo sotto contratto idoli locali come la punta della selezione indiana Sunil Chhetri -  e da neonata sta dominando la stagione attuale con 30 punti dopo 15 partite, andando in vacanza in vista della ripresa di febbraio in veste di capolista. A fare da contraltare c'è il piccolo Sporting Goa, unica società tra le quattro cittadine a non aver mai vinto nulla, decisa a studiare da grande puntando su una qualificazione a qualche coppa continentale.

RISULTATI 16° TURNO - Bengaluru 2-1 Salgaocar; Sportin Goa 1-0 Prayag United; Mohun Bagan 3-1 Pune; Shillong Lajong 2-1 Dempo. Da giocare (21/02/2014) - Churchill Brothers - Rangdajied United; East Bengal - Mumbai

CLASSIFICA - Bengaluru 30; Sporting Goa 27; Shillong Lajong 23; Pune 22; Salgaocar 19; East Bengal, Mohun Bagan e Prayag United 18; Mumbai e Dempo 16; Mohammedan 13; Rangdajied United 12; Churchill Brothers 10.
L'ultimo derby tra East Bengal e Mohun Bagan (match intero) 

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